Zirconia per l'odontoiatria

L’utilizzo dell’Ossido di Zirconio (ZrO2) – comunemente definito Zirconia - in medicina risale al 1969 quando  è stato adottato per la costruzione di protesi dell’articolazione dell’anca. In alternativa all’uso di titanio, acciaio o allumina, il nuovo materiale garantiva una migliore resistenza alla rottura e alla corrosione, oltre che un elevato grado di biocompatibilità, confermato dal fatto che nessuna risposta negativa è stata registrata, in un quarantennio di applicazione, in oltre 300mila pazienti a cui sono state applicate protesi di Zirconia.
 
Non sarebbe possibile ottenere nessun componente con Ossido di Zirconio puro dato che i suoi cristalli modificano la struttura a seconda della temperatura.  Fondamentale è stata la tecnologia che ha permesso di sfruttare la possibilità di stabilizzare la fase tetragonale con l’aggiunta di ossidi, e cioè di impedire che l’Ossido di Zirconio, a temperatura ambiente, assumesse la struttura cristallina monoclina. 
 
Per le applicazioni dentali è utilizzato soprattutto Ossido di Zirconio stabilizzato con Yttria (ZrO2Y2O3), che mantiene la struttura tetragonale anche dopo il raffreddamento a temperatura ambiente.


In pochi anni l’Ossido di Zirconio si è confermato come il materiale d'eccellenza nella realizzazione di restauri dentali di qualità in quanto alle elevate caratteristiche meccaniche associa un’elevata compatibilità biologica con i tessuti gengivali e ossei e un risultato estetico molto naturale.

 

Molte sono le qualità che rendono l’Ossido di Zirconio stabilizzato con Yttria (ZrO2Y2O3) particolarmente adatto all'odontoiatria moderna:

  • ottima biocompatibilità
  • peso specifico ridotto
  • alta qualità estetica, soprattutto in termini di traslucidità
  • elasticità simile all’acciaio
  • resistenza alla flessione (superiore a 1.000 MPa) più che doppia rispetto agli acciai
  • resistenza alla compressione 4 volte superiore agli acciai
  • resistenza alla rottura  è possibile usare  spessori inferiori a 1 mm (limite invalicabile nell'utilizzo delle leghe preziose quali ad es. l'oro-platino) 
  • elevata resistenza agli acidi e quindi maggiore resistenza a contatto con i cibi
  • trasparenza ai raggi x e il suo essere amagnetico (pregi nel caso di esami RX, tac, etc.)

 

 Norme EN-ISO 13356 per gli impieghi clinici della Zirconia

Composizione chimica Norma ISO 13356:2008
ZrO2 + HfO2 + Y2O3 > 99%
Y2O3 da 4,5 % a 5,4 %
Hf2O3 < 5 %
Al2O3 < 0,5 %
Altri ossidi  < 0,5 %